Un'anteprima del Festival "I Musei del Sorriso"
"Pittoresse" è la nuova mostra, tutta al femminile, che sarà visibile nella sala Peregrinatio, in piazza Ospitalieri ad Altopascio, dal 29 giugno al 28 ottobre. L’esposizione, curata da Bruno Ialuna, è realizzata in collaborazione con la cooperativa Mare Laboratorio di innovazione sociale, con il sostegno del Sistema museale territoriale della Provincia di Lucca, viene inaugurata il 28 giugno) alle 19. A luglio sarà aperta tutti i giorni dalle 19 alle 22, l’ingresso costa 5 euro, ingresso gratuito gli under 18.
Sette secoli di arte attraverso lo sguardo di grandi artiste di tutto il mondo: un viaggio attraverso le opere, dagli inizi del Novecento a oggi, capaci di mettere in mostra e far conoscere il difficile e spesso sottovalutato percorso delle donne nel mondo dell’arte.
Il percorso espositivo si apre con una serie di ritratti delle grandi artiste dei secoli passati, a cominciare da Antonia Doni, la prima ‘pittoressa’ della storia, per arrivare alle artiste dell’Impressionismo fino a Frida Kahlo. Le illustrazioni sono opera dell’illustratrice Sara Liguori. A seguire, i lavori di Emma Ciardi, Carla Accardi e Maria Lai che, nonostante i riconoscimenti internazionali e le numerose partecipazioni alla Biennale di Venezia, non hanno ricevuto per troppo tempo il riconoscimento che avrebbero meritato.
Tutti i continenti trovano spazio e centralità nella mostra, grazie all’audacia e al talento di alcune tra le principali artiste contemporanee. Marina Abramovic e l’icona del movimento anarco-punk-femminista Gee Vaucher raccontano l’arte contemporanea europea insieme ad artiste italiane come Lediesis, Nian e, soprattutto, Ale Senso e Alice Pasquini, le due street artist citate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso al Quirinale dell’8 marzo scorso. Dall’Oceania arriva Kathleen Petyarre, la più famosa delle artiste aborigene, presente in importanti musei come il Metropolitan di New York e la Royal Collection di Londra. Margaret Mayo, con un’opera realizzata con materiali raccolti nelle discariche, ricorda le difficili condizioni in cui lavorano gli artisti e artiste africane. L’iraniana Sundus Abdul Hadi e la palestinese Nidaa Badwan, attraverso un impegno artistico che le ha portate a rischiare la propria vita, rivendicano diritti femminili e denunciano le difficili e inumane condizioni di vita in cui gli estremismi e il potere degli uomini sottomettono le donne.
Lady Pink e Swoon presentano due mondi diversi dell’arte americana del nostro tempo: la prima è regina indiscussa dell’Arte Urbana mondiale, mentre la seconda è una star internazionale da quando il movimento è esploso all’inizio del Duemila. La sua incursione alla Biennale veneziana del 2009, con la processione notturna non autorizzata di barche sul Canal Grande, è entrata nella storia della rassegna.
Evento a cura di Esposizione archeologica della storia dell'antico ospedale di Altopascio sulla Via Francigena